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- 15/11/2022

Come riconoscere la dipendenza affettiva?

1 persone hanno trovato utile questa risposta
Salve, ultimamente ho notato dei comportamenti inusuali nella mia migliore amica. Ha un compagno da circa un anno ormai e all'inizio sembrava che tutto andasse bene, fino a circa un mese fa. La mia amica ha iniziato a parlare quasi solamente della loro relazione, di come lei fosse molto coinvolta, invece lui dimostrava sempre di meno il suo affetto. Per ben due volte ha saltato delle uscite che avevamo programmato settimane prime, senza nemmeno avvertire, con la scusa poi che preferiva stare a casa con lui. Ha sempre avuto delle relazioni un po' turbolente e non esattamente sane. Lui, per la prima volta, sembra una persona che riconosce il valore di lei, con un'attitudine tranquilla e rispettosa. Nonostante ciò, vedo da parte della mia amica un attaccamento nei suoi confronti quasi ossessivo, si potrebbe trattare di dipendenza affettiva? Cos'è nello specifico e quali sono i sintomi?
Sebbene la dipendenza affettiva, per insufficienza di dati sperimentali, non rientri tra i disturbi mentali diagnosticati nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, essa viene classificata tra le “New Addiction”, nuove dipendenze di tipo comportamentale, tra le quali si ritrovano la dipendenza da Internet, il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo. 

Si può definire un modello disadattivo o problematico della relazione d’amore che porta a deterioramento o angoscia clinicamente significativa, come manifestato da 3 (o più) dei seguenti criteri (che si verificano in ogni momento, nello stesso periodo di 12 mesi, per i primi 5 criteri): 
  1. esistenza di una sindrome da astinenza per l’assenza dell’amato, caratterizzata da significativa sofferenza e un bisogno compulsivo dell’altro 
  2. considerevole quantità di tempo speso per questa relazione (in realtà o nel pensiero) 
  3. riduzione di importanti attività sociali, professionali o di svago 
  4. persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione 
  5. ricerca della relazione, nonostante l’esistenza di problemi creati dalla stessa 
  6. esistenza di difficoltà di attaccamento 
Quando il vincolo di coppia offusca i propri bisogni e desideri e incatena la persona al proprio partner soffocando la propria individualità, si parla di "love addiction" o "dipendenza affettiva". In lingua inglese, il termine “addiction” si riferisce ad una condizione generale in cui la dipendenza psicologica spinge alla ricerca dell’oggetto di interesse, senza il quale la vita perderebbe di valore. 

Per differenziare l’amore dalla dipendenza, si usa il termine "love passion" per indicare uno stato universale e necessario per gli esseri umani, che implica un attaccamento funzionale agli altri, e il termine "love addiction" una condizione disadattiva caratterizzata da una necessità e da un desiderio imperiosi dell’altro che si traducono in pattern relazionali problematici, caratterizzati dalla persistente e assidua ricerca di vicinanza, nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative di tale comportamento. Il passaggio ad un innamoramento disfunzionale avverrebbe per la trasformazione del desiderio in bisogno necessario e del piacere in sofferenza. 

A ciò si accompagnerebbe l’estrema ostinazione nella ricerca e nel mantenimento della relazione, nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative. Essendo il desiderio compulsivo (craving), l’impegno ossessivo, la perseveranza dei comportamenti problematici e la compromissione dei sistemi di controllo di questi, elementi caratteristici delle dipendenze comportamentali, è possibile supporre che la love addiction sia dovuta ad un irrigidimento disfunzionale delle caratteristiche naturali dell’amore romantico.
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  • Curriculum
    Istruzione e Formazione: - 2004 Laurea in Psicologia Clinica e di comunità presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca - Specializzazione con lode in Psicoterapia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano La Dr.ssa Giusy Messina è co-autrice del libro "La medicina della futura umana", edito da Natur. Inoltre, ha partecipato allo studio "Five-Year Survival in Glioblastoma Patients Treated by Radio-Chemotherapy Alone or in Association with a Neuroendocrine Approach Consisting of the Pineal Hormones Melatonin, Methoxytryptamine, and Pinealine Plus Cannabidiol" pubblicato su International Journal of Clinical Studies & Medical Case Reports
  • Aree di competenza
    • Psiconeuroendocrinoimmunologia
    • Esperto in psico-oncologia
    • Attività psicologiche e psicoterapeutiche per coppie
  • Strutture sanitarie in cui opera

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