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- 13/11/2022

Burnout e stress cronico associato al contesto lavorativo: come combatterlo?

2 persone hanno trovato utile questa risposta
Buongiorno, ho cambiato lavoro in pieno lockdown. Sono arrivata in un contesto lavorativo che sembrava dinamico, ma niente che non si potesse gestire. Dopo qualche mese però, ho scoperto che si trattava di un posto poco organizzato, con molte pressioni e infatti, da lì a poco, ho visto che molte persone si erano licenziate proprio perché non reggevano più i ritmi. Ho tanti progetti da gestire, numerose scadenze ravvicinate e sembra che non ci sia la possibilità di parlarne con i miei superiori per trovare una soluzione. Sono già due mesi che ho "l'ansia del lunedì" e ho la sensazione di andare in burnout: come posso rimediare a questa situazione? I sintomi del bornout sono quelli da me descritti? Il bornout sul lavoro è collegato allo stress?
Lo stress può essere descritto come una condizione soggettiva e oggettiva dipendente da fattori interni ed esterni interpretati come pericolosi o minacciosi, i quali comportano un’attivazione dell’organismo col fine di contrastare tali stimoli e tornare ad una situazione di equilibrio omeostatico. I fattori stressanti possono essere di vario tipo e si possono distinguere in fattori “eustress” (ovvero fonti di stress positivo che non compromettono la salute psicofisiologica dell’individuo, come ad esempio una promozione sul posto di lavoro, il cambio di casa, una nuova nascita, un matrimonio) e fattori “distress” (in questo senso, si intendono condizioni che a causa della loro complessità rischiano di compromettere la salute dell’individuo, tra questi si riconoscono fattori come incidenti sul lavoro, lutti, divorzi, assunzione di nuovi ruoli non desiderati). Lo stress quindi è in grado di attivare le risorse psicologiche e comportamentali dell’individuo, ma se queste non risultano adeguate al superamento dell’ostacolo o se la condizione stressogena richiede per il suo superamento più risorse di quelle possedute dalla persona in un dato momento può insorgere una sindrome da stress cronico nota come “sindrome generale dell’adattamento” secondo la quale il soggetto, avendo esaurito le proprie risorse di fronteggiamento dello stimolo stressogeno, non è più in grado di far fronte nemmeno alle più semplici difficoltà. Nel contesto della psicologia delle organizzazioni e del lavoro, lo stress è stato ed è tuttora un fattore molto studiato, in quanto rappresenta un elemento importante da dover considerare per poter predire esiti sulla salute organizzativa e quindi sulla salute dei lavoratori. Uno degli esiti maggiormente negativi dello stress lavorativo è quello definito come "sindrome da burnout". Questa patologia può colpire tutte quelle persone che sperimentano una condizione di stress cronico in ambito lavorativo, determinando un grande investimento delle risorse e di energie, che nel tempo può portare ad una vera e propria forma di esaurimento totale. I soggetti più a rischio che possono essere coinvolti sono quelli che svolgono le cosiddette “professioni di aiuto” ovvero tutte quelle occupazioni che si interessano di prestare aiuto e supporto ad altri soggetti in difficoltà, come ad esempio forze dell’ordine, medici, infermieri, psicologi, ma possono comunque essere colpiti da questa patologia anche soggetti caricati di forti responsabilità o con implicazioni relazionali significative, come ad esempio, avvocati, manager, ristoratori. Chi soffre di questa sindrome può presentare sintomi quali: insonnia, cefalea, mal di stomaco, frustrazione, senso di colpa, agitazione, demotivazione, preoccupazione costante, fino ad arrivare ad assumere comportamenti disfunzionali come assenteismo, assunzione di sostanze e/o alcol e/o autolesionismo. Per una corretta diagnosi e per ricevere il prima possibile supporto, occorre rivolgersi ad uno psicologo esperto, il quale potrà decidere assieme all’interessato il possibile avvio di un percorso terapeutico psicologico con l’obiettivo di modificare le convinzioni negative associate all’ambiente lavorativo, modificare i comportamenti disfunzionali e acquisire nuove abilità per fronteggiare i momenti critici legati al contesto lavorativo. Inoltre, è bene ricordare che delle attività di prevenzione sul posto di lavoro possono rappresentare un importante strumento per ridurre la possibilità di sviluppo di questa ed altre problematiche individuali e relazionali connesse al contesto lavorativo, come ad esempio attività di promozione di assertività, team building, psicoeducazione, role playing.
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